Etica e marketing negli ultimi anni vanno sempre più a braccetto.
Cominciamo spiegando che cos’è, per poter entrare direttamente nell’argomento capendo innanzitutto di che cosa stiamo parlando.
Il marketing etico è per definizione una forma di marketing che si basa su principi come onestà e integrità. I consumatori, vista ormai l’ampissima scelta sul mercato, prestano attenzione a chi dare fiducia e notano chi si differenzia, e preferiscono chi con una comunicazione onesta è responsabile delle proprie parole e al tempo stesso si spende per generare effetti positivi sull’ambiente e sulla società portando avanti i propri principi. Parliamo di una vera e propria “condotta aziendale” che “pulisce” l’immagine di un’azienda e si contrappone al cosiddetto “dirty marketing”, il marketing sporco, rendendoci decisamente più attraenti agli occhi di chi ci osserva.
Così con la “brand identity” che contiene la” visual identity” e la “corporate identity”, ciò di cui abbiamo appena parlato, le aziende puntano a raccontare la loro storia, i loro valori, il messaggio che vogliono lanciare, tramite anche una comunicazione visiva che rispecchia gli obiettivi e la loro personalità.
Per creare questa identità possiamo rivolgerci ad una agenzia di comunicazioni, dove un consulente di immagine aziendale gestendo e migliorando gli investimenti, soprattutto quelli che riguardano il budget, ci aiuterà passo passo nella realizzazione di campagne pubblicitarie e promozionali, non solo digitali ma anche cartacee come volantini, cartelloni pubblicitari e inserzioni sui giornali portando automaticamente vantaggi per l’azienda, poiché, non dimentichiamocelo, far crescere le vendite è il primo obiettivo di marketing a breve termine fra quelli relativi all’aumento di fatturato o profitto.
Cosa si intende con Physical Evidence
Oltre ad informarsi su chi siamo e cosa facciamo, le persone sul web cercano prove, testimonianze e recensioni prima di acquistare; la physical evidence è la valutazione di ciò che pensa un cliente di un servizio o di un prodotto venduto. Perciò si affidano a recensioni di altre persone che raccontano la loro esperienza, quindi è molto importante inserirle in modo visibile assicurandosi che possano essere certificate; questo vi darà ancora più visibilità e credibilità.
I pro degli aggregatori non sono molti, anzi fondamentalmente è uno solo, importantissimo: la visibilità. Milioni di persone al mese visitano questi siti, ma ovviamente anche l’offerta proposta è ampissima e tu sarai un numero fra tanti.
Esempi di Marketing Etico
Un numero sempre maggiore di brand sta abbracciando questo ideale, passando dalla moda con progetti ecosostenibili, come ad esempio i celebri Patagonia, Pangaia, 4Ocean, Timberland e Stella McCartney, arrivando persino al mondo dello sport, dove diverse squadre di calcio hanno deciso di sponsorizzare sulle loro maglie gratuitamente organizzazioni ed enti di beneficenza.
La Fiorentina, ad esempio, ha sponsorizzato gratuitamente l’associazione “Save the Children” e anche il Barcellona a lungo ha sfoggiato sulle sue maglie il brand dell’Unicef.
Altro esempio famoso di campagna di marketing etico è stato l’Ice Bucket Challenge, una sfida social diventata virale dove importanti personaggi dello spettacolo, del cinema, dello sport e della politica si rovesciavano addosso una bacinella di acqua ghiacciata per sensibilizzare le persone sulla SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Una campagna che ebbe un successo straordinario alla quale parteciparono personaggi del calibro di Cristiano Ronaldo, Mark Zuckerberg, Bill Gates, Beyoncé e tanti altri vip. In appena due settimane furono raccolti ben 31,5 milioni di dollari per la ricerca.
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