Final Fantasy celebra la sua arte svecchiando i suoi titoli
Final Fantasy è la saga giapponese di videogiochi più conosciuta al mondo. Nata nel 1987, la serie è arrivata ormai a contare tredici titoli e vari sequel e spin-off.
Ogni volta che la Square Enix lancia un nuovo Final Fantasy, si crea un attesa sposmodica e planetaria, come nel caso dell’annunciato Lighting returns: Final Fantasy XIII (che dovrebbe uscire, forse, entro l’anno), del tanto sospirato Final Fantasy versus XIII (la cui lavorazione è iniziata addirittura nel 2006 e di cui non si sa ancora nulla sulla data di pubblicazione) e della rimasterizzazione in HD di quel capolavoro che è Final Fantasy X (che, finalmente, dovrebbe uscire verso dicembre).
Ma quali sono gli ingredienti che rendono cosi’ speciale questa saga?
Al di là del fatto che un Final Fantasy possa piacere più o meno di un altro, tutti i titoli della serie esaltano il potere creativo dell’immaginazione, portando il giocatore ad immedesimarsi nel protagonista e a calarsi in un mondo dove la magia regna sovrana.
Mondi fantastici abitati da creature singolari, potenti spiriti, come gli Eoni o gli Esper, che possono essere evocati in qualsiasi momento, mostri potentissimi che solo particolari armi riescono a sconfiggere si configurano come gli ingredienti più affascinanti di questa saga.
Ma, soprattutto, la serie di Final Fantasy celebra l’arte, la capacità di creare delle ambientazioni ricche di dettagli, curate fin nei minimi particolari, e dei video di una qualità insuperabile. Giocando ai vari Final Fantasy, specialmente a partire dal VII, il giocatore ha la sensazione di interagire non con un semplice videogioco ma con una vera e propria esperienza cinematografica di cui lui è il protagonista.